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Difensori N. 3
(numero
precedente Difensori Annual 3)
ALLA RICERCA DEL
DOTTOR STRANGE
I Difensori.
Il milionario Kyle Richmond ricorda quando essi calpestavano quel terreno
oramai abbandonato da tutti. In quel luogo nella Contea di Nassau a Long
Island, in passato sorgeva uno dei quartier generali del non gruppo, ma adesso
non vi era rimasto più niente. Quanti super eroi aveva ospitato l’accademia?
Tanti. Quasi nessuno per lungo tempo. Perché Kyle ha deciso di recarsi lì?
Forse dipende dal fatto che quel giorno Kyle si sente malinconico. Il futuro
dei Difensori è sempre stato incerto, a causa della natura stessa del gruppo,
ma non lo è mai stato così tanto come in quel momento. D’altronde se qualcosa
che richiede partecipazione non trova l’interesse degli altri, è normale e
giusto che termini. Comunque nemmeno adesso Nottolone è un super eroe
solitario. Ci sono ancora Hellcat e la nuova Valchiria con lui. Tre non sono
forse sufficienti per potersi etichettare come gruppo e farsi chiamare
Difensori? Il Dottor Strange non cominciò forse insieme ai soli Namor e Hulk?
Proprio mentre pensa al Mago Supremo, Kyle avverte la sua richiesta di aiuto.
E’ solo per un momento, è alquanto flebile, ma basta e avanza. Adesso Kyle sa cosa
deve fare e dove recarsi. E sa pure che probabilmente dovrà affrontare gravi
pericoli. Solitario in mezzo a campi verdi, un uomo alza le braccia al cielo ed
esulta.
E’
un pomeriggio solitario per Patricia. Si trova nell’appartamento al Greenwich
Village che condivide con l’attuale fidanzato e amico di lunga data Kyle
Richmond. Ha appena finito di vedere la seicentonovantunesima puntata della sua
soap opera preferita ed è ancora lì a cercare di ricordare cosa aveva combinato
in passato quel personaggio che è riapparso dopo tanto tempo e del quale non
aveva più memoria.
-I
fumetti che mia madre scriveva su me e sui miei amici erano decisamente più
semplici.- si ritrova a pensare ad alta voce.
Poi
la sua mente passa subito a pensare ad altro, poiché non esiste la noia per
l’apparentemente spensierata Patsy Walker.
-E
adesso cosa posso fare? Chiamo Samantha (Parrington, alias Valchiria) e andiamo
a fare un po’ di shopping in città? Oppure vado a trovare la mia grande amica
Jennifer (Walters, alias She-Hulk) a Los Angeles? O meglio ancora mi faccio un
viaggetto sulla Luna da Carol (Danvers, alias Capitan Marvel)? Ammesso che
adesso si trovi nel quartier generale dello S.W.O.R.D. e non a casa sua con le
figlie.
Pensando
alla sua amica alle prese con le due piccole gemelle, avverte un brivido. No,
decisamente non si sente pronta ad avere figli. Ed è in quel momento che
avverte anche la richiesta di aiuto del Dottor Strange.
-Oh
oh! Guai in vista. Era l’ora!
Poco
dopo l’agile Hellcat entra in azione.
Samantha
Parrington si trova nell’appartamento della sua famiglia, in uno dei piani più
alti di uno dei tanti grattacieli di New York, sdraiata sul divano. E’
decisamente alterata. Thorongil, il cavallo bianco alato apparso dal nulla
qualche settimana prima, era scomparso. Cosa poteva essergli capitato? Forse lo
avevano richiamato su Asgard? E sempre riguardo ad Asgard, chi dei suoi
abitanti si sta divertendo così tanto con lei? Prima le permette di trasformarsi
in una Valchiria senza che lei abbia chiesto niente, poi le dona un cavallo alato
che a quanto pare adesso le è stato tolto. E se costui o costei decidesse
all’improvviso di privarla della possibilità di trasformarsi nella Valchiria?
Istintivamente volge il proprio sguardo alla sua destra, dove solitamente si
trova la spada invisibile (ma non per lei) impugnando la quale avviene la
trasformazione. Per fortuna c’è ancora. Per fortuna? Evidentemente, anche se
non l’ha chiesto, sta trovando apprezzabile il poter diventare la Valchiria.
-Signorina,
le mancano i suoi nuovi amici?- le chiede il maggiordomo Springthorpe,
vedendola assorta nei suoi pensieri con dipinta sulla faccia un’espressione
seria.
-Non
è questo. E’ che…
S’interrompe
quando avverte la richiesta di aiuto del Dottor Strange. Immediatamente si alza
in piedi.
-Springthorpe,
devo assentarmi.
-Cosa
devo dire ai suoi genitori quando rincaseranno?
-Che
non so se tornerò in tempo per la cena. Nel caso, ci rivedremo domani.
Probabilmente
l’aspetta un’altra insolita e pericolosa avventura. Samantha non sa se sentirsi
eccitata oppure terrorizzata.
Isaac
Christians ha oramai passato il suo primo secolo di vita (ed essendo
praticamente immortale non è detto che sarà pure l’ultimo), sua moglie Edna
Perkins invece ha solamente poco più di un’ottantina di anni. Da quando si sono
sposati, più o meno tre anni fa (sì, non si sono sposati proprio prestissimo
ma, come si dice, meglio tardi che mai), hanno passato insieme tutti i giorni.
Così quando Isaac avverte la richiesta di aiuto del Dottor Strange rimane un
po’ titubante. Sa che il Mago Supremo non avrebbe richiesto l’intervento di
Gargoyle, cioè l’altra identità in possesso di Isaac, se la situazione non
fosse proprio disperata. Però se Edna gli dicesse di non andare, lui
rinuncerebbe.
-Il
Dottor Strange troverà sicuramente un modo per ovviare alla mia assenza.- dice
alla moglie.
-No,
non tarperò le ali al Gargoyle. Vai pure e compi quello che solo tu puoi
compiere. Non preoccuparti, mi ritroverai qui ad aspettarti.
Isaac
non smette mai di ringraziare per aver potuto incontrare nuovamente quella
donna. In un solo attimo Edna aveva compreso quello che più lui teme. Non che
possa accadere qualcosa di male a lui, ma a lei. Magari proprio quando lui non
c’è. E così, dopo molto tempo, Gargoyle riprende nuovamente a volare.
Ci
troviamo nella dimensione denominata Cerchio Ennesimo, un tempo sotto il
controllo della Parola. Il Mago Supremo di quella dimensione si sta un po’
annoiando. In verità Rintrah è fiero di quello che ha fatto e apprezza la
situazione attuale. Ha difeso spavaldamente gli abitanti dagli attacchi di vari
demoni che volevano impossessarsi del potere appartenuto alla Parola, e lo ha
fatto talmente bene che oramai da tempo nessuno ha avuto il coraggio di tentare
un altro assalto. Quindi non è esattamente vero che si stia annoiando. Ad ogni
modo, quando riceve la richiesta di aiuto del Dottor Strange, accoglie quasi
con sollievo la possibilità di tornare in azione.
-Sei
veramente sicuro di andare? Sarà la tua prima vera assenza dal Cerchio Ennesimo
da quando sei arrivato.- gli fa notare una palla gialla munita di braccia e di
gambe, di occhi e di orecchie e ovviamente della bocca.
-Non
preoccuparti, Bingo Bingo, tu e i tuoi amici siete decisamente pronti per
difendere da soli questa dimensione.
-Non
era certamente questa la mia preoccupazione.- ribatte la palla gialla a dir la
verità in modo poco convinto, poiché il Mago Supremo ha invero intercettato
immediatamente il suo timore maggiore.
-Quindi
saresti preoccupato per me?
-Certamente.
-Ti
ringrazio della tua premura. Allo stesso tempo mi spiace constatare che ritieni
che esista qualcosa o qualcuno che possa nuocermi.
-Non
volevo sminuire il tuo potere. Però…- poi la palla gialla smette di parlare
perché non sa cosa dire.
Rintrah
sorride. Si diverte sempre quando mette in difficoltà Bingo Bingo ma sta
comunque attento a non esagerare. Così accarezza la sua testa liscia e lo
saluta affettuosamente:
-Ci
rivediamo presto. Guarda di non combinare guai in mia assenza.
Uhm…
Forse avrebbe potuto trovare parole migliori.
Palazzo
Reale nella Dimensione Oscura, chiamata anche Dimensione di Luce da quando a
regnare è Clea. Si dice che sia stata fatta la proposta di chiamarla pure
Dimensione Splendente, ma potrebbe trattarsi solamente di un pettegolezzo. La
sovrana Clea, da poco tornata da un viaggio sulla Terra compiuto per passare
qualche giorno spensierato (che poi proprio così non è stato) insieme a suo
marito Stephen Strange, avvisa il fedele Aroni (un Mhuruuk, classico abitante
di quella dimensione) che deve immediatamente ripartire.
-Ma
è tornata solo pochi giorni fa!- protesta Aroni –Forse non si trova più bene
nella nostra dimensione?
-Non
dimenticare che questa è anche la mia dimensione, è qua che sono nata. Ma non
si tratta di questo. Mi devo assentare nuovamente perché mio marito si trova
nei guai e ho ricevuto una sua richiesta di aiuto.
-Quello
lì non fa altro che crearle problemi!
-Ricordati
che quello lì è il Mago Supremo della
Terra e che ha salvato molte volte me e la Dimensione Oscura stessa. E, cosa
più importante, è l’uomo che amo.
Aroni
si ritrae, impaurito nel vedere che Clea si è un po’ alterata.
-Mi
scusi, mi sono fatto prendere dall’agitazione dettata dal momento. Se vuole
punirmi per la mia insolenza capirò.
-Non
verrai punito, anzi, ti concederò un privilegio. Verrai con me sulla Terra così
potrai vedere direttamente quale nobile uomo sia Stephen Strange.
-Ne
sono onorato. Potrò così anche capire di persona se merita la fiducia della mia
regina.
-Cosa
intendi dire? Strange è sempre stato un nostro fedele alleato.
-Mi
riferivo ad altro. Lei stessa ogni tanto non riesce ad evitare di dire che
nutre dubbi sulla sua fedeltà coniugale.
-Non
ti permettere di toccare questo tasto.
Aroni
si ritrae nuovamente, irritato con se stesso per aver fatto alterare una
seconda volta la sua adorata regina. Lui stesso non riesce a comprendere perché
quel Dottor Strange gli rimanga così antipatico. Che sia geloso di Clea?
Immediatamente scaccia quel pensiero, quasi terrorizzato. Non deve permettersi
di avere desideri così egoistici.
Nell’affollato
locale, un solitario e isolato demone sta tranquillamente bevendo un liquore al
bancone. Gli altri non gli stanno lontano perché è un demone, dato che quello è
l’Inferno e pure loro sono tutti demoni, ma perché lo conoscono e sanno come
sia irascibile. Se non vuole essere disturbato, nessuno lo deve nemmeno
semplicemente salutare. Si tratta di Laroximous Boneflayer, demone di seconda
classe ed ex raccoglitore di anime. Ripensa con nostalgia alla sua giovinezza,
oramai andata, e si chiede se quando era in attività avrebbe potuto raccogliere
più anime. Ma tanto, hanno più importanza queste cose? Ah, tra le altre cose
(oltre all’essere un demone raccoglitore di anime in pensione) è un amico del
Mago Supremo della Terra. Per questo motivo non esita un attimo ad abbandonare
l’Inferno quando riceve la richiesta di aiuto del Dottor Strange.
Il
suo nome è Dian ma nell’arco di molti anni lo ha più volte cambiato. Quello che
usa attualmente è Declan Dane. Nell’ambiente dei maghi è comunque più
conosciuto come Stregone Smeraldo. Il suo tratto distintivo è quello di avere i
capelli neri ma con alcune striature verdi. Pure i suoi occhi sono di colore
verde e si dice che ami particolarmente abbigliarsi con indumenti di quello
stesso colore. Sembra anche che sia in circolazione da alcuni secoli. Poche
sono le notizie certe sul suo conto, anche perché è incline a non avere molte
amicizie e a non portarle avanti per molto tempo. Sicuramente in più di
un’occasione ha tenuto un comportamento ambiguo e talvolta ha compiuto azioni
abbastanza discutibili. Per questi motivi il prigioniero Dottor Strange non
appare per niente sorpreso quando riprende i sensi e se lo ritrova davanti.
-Quindi
sei tu l’individuo che mi ha attaccato.
-Non
dirmi che te lo aspettavi. Credo di non averti mai dato motivo di sospettare di
me.
-Hai
detto bene, è solamente quello che credi. Infatti sei nella mia lista dei
venticinque individui che ritengo potrebbero attaccarmi da un momento all’altro.
Anche se ammetto che non sei tra quelli che più mi aspettavo.
La
mente di Strange è annebbiata ma cerca di notare più dettagli possibili. Si
trova seduto su una sedia di legno, con caviglie e polsi legati. Stranamente
Dian gli ha lasciato la possibilità di parlare.
-Non
sei curioso di sapere come sono riuscito a entrare nel tuo Sanctum Sanctorum e
ad attaccarti di sorpresa?
-In
effetti mi sarebbe utile saperlo, per poter così porre rimedio ad eventuali
falle nel sistema di difesa. Al momento però sarei più curioso di sapere dove
siamo.
La
stanza dove si trovano i due sembra una normale cucina appartenente a una
normale famiglia. L’unica nota stonata è rappresentata dall’enorme cane
demoniaco di color verde che sta continuamente sbavando in un angolo.
-Non
ti interessa invece sapere come mai non ti ho ancora ucciso?
-Quello
lo so. Perché non è facile uccidere un Mago Supremo, anche quando costui è
privo di sensi.
-Dici?
Mi sarebbe piaciuto provarci, allora. La verità però è che non è nelle mie
intenzioni. Non ho niente contro di te, perlomeno per il momento, e non mi
interessa affrontarti o addirittura prendere il tuo posto come Mago Supremo.
-Ora
mi dirai che mi hai attaccato solamente per testare la tua abilità.
-Non
sono così avventato. Il fatto è che per ottenere ciò che voglio devo compiere
una certa azione. Qualcosa che tu verresti a sapere e che disapproveresti.
Quindi sarebbe inevitabile un tuo intervento, e anche se tu non mi sconfiggessi
potresti comunque impedirmi di portare a termine il compito.
-E
cos’è che dovresti fare?
-Non
ti rivelerò oltre, ho già parlato troppo. Tutto quello che devi fare tu invece è
startene buono per alcune ore, passate le quali la mia aiutante verrà a
liberarti.
-Aiutante?
Dian
schiocca le dita e arriva una donna dai lunghi capelli biondi e vestita di
bianco. Strange la riconosce immediatamente. Si tratta di Dama Yaba, una maga
che lui ha sconfitto non molto tempo prima.
-Voleva
vendicarsi e quindi ha accettato di aiutarmi.- spiega lo Stregone Smeraldo.
Il
Dottor Strange per togliersi una curiosità pronuncia un incantesimo, anche se
senza particolare convinzione, e difatti accade nulla.
-Come
pensavo. Dentro questa casa la magia non funziona.
-Divertiti
pure a scoprire più cose possibili in queste ore che hai a disposizione, io me
ne vado. Se tutto va bene potremmo anche non rivederci per parecchio tempo.
-Chi
ti garantisce che mentre non ci sarai io non riuscirò a uscire di qui?
-Provaci
pure se ci tieni tanto.
Il
cane demoniaco emette un ringhio.
-Un’ultima
cosa prima che tu te ne vada. Dici che vuoi impedirmi di ostacolarti ma se ti
interessasse veramente solo quello ti saresti potuto comportare in modo
diverso.
-Hai
colto il punto. Sai, l’importante è raggiungere i propri obbiettivi, ma conta
anche divertirsi nel farlo. E sfidare il Mago Supremo fa parte del
divertimento.
Quindi
Dian se ne va sorridendo beffardamente.
177/A
di Bleecker Street, Greenwich Village, New York. Sanctum Sanctorum del Mago
Supremo della Terra, ovverosia dimora del Dottor Strange. Il suo fedele
assistente Wong apre la porta per fare entrare tre facce conosciute: Nottolone
(Kyle Richmond), Hellcat (Patricia Walker) e Valchiria (Patricia Parrington).
Dopo averli salutati, Wong guarda perplesso alle loro spalle.
-C’è
qualcosa che non va?- chiede Hellcat.
-Mi
sembrava che ci fosse una quarta persona con voi.
-No.
Siamo solamente noi tre.
Wong
continua a guardarsi attorno, un po’ disorientato. All’interno della sala sono
già presenti Clea, Aroni, Gargoyle (Isaac Christians), Rintrah con la sua Cappa
della Levitazione, Laroximous Boneflayer e Masked Raider. Quest’ultimo, a
differenza degli altri, non si trova lì in seguito alla richiesta di aiuto di
Strange ma perché condottovi direttamente dalla Maschera dell’Eternità che
indossa. Si trovano tutti attorno a un portale situato al centro della stanza.
Stando a quello che dice Wong, esso è apparso all’improvviso poche ore prima e
ne è uscita una bestia demoniaca. Una volta sconfittala il Dottor Strange ha
deciso di attraversarlo per vedere cosa si cela oltre. Da allora non è più
riapparso e il portale è rimasto attivo.
-Cosa
aspettiamo?- dice con veemenza Valchiria –Attraversiamolo anche noi e andiamo a
salvare il nostro amico mago!
Rintrah
e Clea appaiono decisamente più cauti.
-Non
so dove porta ma sicuramente Stephen non si trova al suo interno.- afferma il
primo parlando sottovoce alla seconda.
-Sento
odore di trappola da lontano. E Wong non me la racconta giusta.- conferma la
seconda.
-Quindi
ci resta da fare solamente una cosa.
Rintrah
si volta verso gli altri e parla a voce alta:
-Questo
portale non so dove ci condurrà ma non possiamo fare altro che attraversarlo
anche noi, se vogliamo cercare di aiutare il Dottor Strange.
-Lo
dicevo io!- dice Valchiria soddisfatta.
-Tu
Aroni rimarrai qui.
-Perché,
mia regina?
-E’
troppo pericoloso per te.
Così
otto individui scompaiono dal salone e rimangono solamente Aroni e Wong.
-E
adesso dovrò starmene qui con le mani in mano per chissà quanto tempo,
limitandomi a sperare che non accada nulla alla mia regina?
-Se
vuole posso allietare la sua attesa portandole qualcosa da mangiare e da bere.
-La
ringrazio ma sono così agitato che non riuscirei a mandare giù niente. Ehi, ha
sentito pure lei? Sembrava un lamento. E proveniva da là.
Aroni
si muove dirigendosi verso la stanza dalla quale gli sembra d’aver sentito
provenire il rumore ma non riesce a raggiungerla, poiché Wong lo colpisce alle
spalle facendogli perdere i sensi.
-Dian
aveva ragione anche stavolta.- commenta l’assistente del Dottor Strange -Aveva
previsto che qualcuno sarebbe giunto in soccorso del Mago Supremo e così è
stato.
Poi
si reca nell’altra stanza dove trova un Wong legato e imbavagliato.
-Hai
già ripreso i sensi, sei un degno assistente del Mago Supremo. Purtroppo non
potrai fare altro che stare qui ad aspettare il ritorno dei tuoi amici. Se
riusciranno a tornare, visto che non mi sono sembrati poi così in gamba.
Pensavo che sarebbe stato più difficile farli cadere nella trappola preparata
dal mio signore, il grande Dian.
Il
falso Wong comincia a ridere soddisfatto.
Il
Dottor Strange era veramente rimasto colto di sorpresa dall’attacco dello
Stregone Smeraldo. Gli era subito apparso chiaro che non era un mago qualsiasi.
Quindi le sorti del duello erano quasi già decise a inizio scontro. Strange
avrebbe potuto provare a vincerlo, ma in tal caso la eventuale sconfitta si
sarebbe potuta rivelare devastante. Meglio accettare immediatamente una
sconfitta ma prendere nel frattempo tutte le precauzioni possibili per
limitarne le conseguenze. Dian, o Declan Dane come si fa chiamare adesso, se ne
sarebbe accorto?
Vedendo
come sono andate poi le cose, le precauzioni prese si sono rivelate pure
eccessive. Meglio così, pensa Strange. Adesso deve solamente rintracciare lo
Stregone Smeraldo e impedirgli di fare quello che vuole fare (chissà cosa potrà
mai essere). Certo, prima ancora deve riuscire a liberarsi dalla sedia dove si
trova legato, privato della magia e guardato a vista da una maga che lo odia e
da un cane demoniaco affamato, ma questa sarà la parte più facile.
Nel
frattempo Nottolone (Kyle Richmond), Hellcat (Patricia Walker), Valchiria
(Patricia Parrington), Clea, Rintrah, Laroximous Boneflayer, Gargoyle e Masked
Raider, ingannati da un falso Wong, si sono lanciati all’interno di un portale
dimensionale che li condurrà chissà dove. O perlomeno questo è quello che crede
il falso Wong.
In
realtà nessuno di loro ha attraversato quel portale. Rintrah si è semplicemente
reso invisibile e gli altri sono stati tele portati all’esterno dell’edificio
da Clea (i due si erano accorti che qualcosa non quadrava nel racconto fatto
loro da Wong). In questo modo Rintrah ha potuto assistere con i propri occhi al
colpo che il falso Wong ha assestato ad Aroni, il fedele servitore di Clea, e
all’incontro tra il servitore di Dian con il vero Wong, precedentemente reso
inerme e nascosto dove gi altri non potessero vederlo.
-Maledetto!
Mi hai ingannato!- grida il servitore di Dian rivolto a Rintrah, una volta che
quest’ultimo ha deciso di mostrarsi.
-E’
la stessa cosa che volevi fare tu con noi. Solamente, a me è riuscita meglio.
-Se
credi che mi arrenderò senza lottare ti sbagli. Anch’io sono un esperto di
magia, anche se non al livello del mio padrone.
Il
servitore cade a terra senza che Rintrah abbia mosso un dito o proferito una
parola.
-Bel
lavoro, Ghost Cat.
-Grazie.-
risponde il demone del fuoco con la testa di un gatto, grande ammiratrice di
Hellcat -Sono felice di essermi potuta rendere utile.
Ghost
Cat, vero nome Cait Nekomata, è diventata da poco un’amica di Patsy Walker e
talvolta la va a trovare (camuffandosi da ragazza umana con lunghi capelli
neri). Essendosi imbattuti in lei mentre si recavano alla dimora di Strange,
Hellcat e gli altri avevano deciso di portarla con loro e avevano fatto in modo
che entrasse di nascosto, per poter eventualmente giocarsi una carta in più
negli eventi che sarebbero seguiti. Per poco il falso Wong non l’aveva notata
quando era entrata insieme agli altri ma infine era andato tutto bene. Non che
sarebbe cambiato qualcosa se fosse stata scoperta, ma Rintrah evita di far
notare la cosa per non rovinare il momento di gioia che sta vivendo il demone.
-Se
credete che vi dirò quel che so, vi sbagliate di grosso!- afferma il falso
Wong, una volta che è stato immobilizzato e circondato da tutti quelli che sono
accorsi in aiuto del Dottor Strange.
Gargoyle
lo afferra per il collo e lo alza da terra:
-In
altre occasioni sarei stato più clemente, ma non vedo l’ora di tornare da mia
moglie. Se non parli ti giuro che non hai la minima idea di cosa sono disposto
a farti.
-Parlo!
Parlo! Non c’è bisogno di essere così cattivo!
Purtroppo
il servitore di Dian non è che sappia granché, racconta dello scontro tra lo
Stregone Smeraldo e il Mago Supremo aggiungendo solo pochi particolari a quello
che ha già raccontato il vero Wong. Nessun indizio su dove Dian possa aver
portato Strange.
-Usando
le magie giuste non sarà difficile avere indicazioni su dove sia.- cerca di
incoraggiare gli altri Rintrah, mentre sta già cominciando a pronunciare qualche
formula.
-Ammesso
che sia sempre vivo.- si lascia sfuggire Laroximous Boneflayer.
-Lo
è sicuramente.- afferma con decisione Clea, guardando il demone in malo modo.
Masked
Raider si avvicina a Rintrah, cercando di rendere utile nella ricerca la sua
Maschera dell’Eternità.
-Comincio
ad avvertire la sua presenza.- rivela Rintrah, un paio di minuti dopo -Si trova
qui vicino. Un momento. Si trova pure troppo
vicino.
In
quel momento la porta d’ingresso dell’edificio si apre, tutti si voltano verso
quel punto e vedono… il Dottor Strange.
-Salve
a tutti. Cosa ci fate qui?- chiede piuttosto sorpreso.
-Cosa
ci facciamo? Sei tu che ci hai chiamati in tuo soccorso!
-Io
non vi ho chiamat… Uh-oh. Ho capito cosa è successo.
Bartholomeus
Ellington, uomo di robusta corporatura e di folta barba rossa, lo stesso colore
dei fluenti capelli, si trova come spesso capita alla scrivania a scrivere. Si
occupa della creazione di sceneggiature per fumetti, un lavoro forse non
considerato nobilissimo ma che per alcuni rappresenta il sogno della vita. Non
sempre vendono bene gli albi sui quali pone il suo nome, ma solitamente sono
pieni di idee originali e inusuali. Merito anche del manufatto magico che lo
scrittore tiene sulla scrivania, il Dado dall’Esito Ignoto. Pochi sono a conoscenza
della sua esistenza e solo il Dottor Strange sa che attualmente è in possesso
di Ellington. A chi può interessare un oggetto simile, che non potenzia il suo possessore? Per questo
motivo Strange non ha avuto problemi a lasciarlo in dono al suo conoscente,
anche se la casa di costui non è certamente un luogo sicuro dove custodire
manufatti magici. Comunque Ellington non è uno sprovveduto e avverte
immediatamente il pericolo avvicinarsi. Grazie a un altro oggetto presente
vicino a lui, invia immediatamente una richiesta di soccorso al Mago Supremo.
-Fai
pure, tanto il Mago Supremo non potrà venire ad aiutarti.- gli dice la presenza
ostile che aveva avvertito arrivare.
-Chi
sei? Cosa vuoi?
-Sono
conosciuto come lo Stregone Smeraldo e sono qui per il Dado.
-Non
so di cosa…
-Ah
ah ah! Ti avviso, non mi interessa farti del male ma se reagisci o anche
solamente provi a prendermi in giro, farai una brutta fine.
-Come
fai a sapere del Dado? E a cosa mai può servirti? Esistono un milione di
oggetti magici più potenti e utili.
-A
cosa mi può servire? A darmi l’unica cosa che ancora mi manca. Al punto in cui
sono arrivato non mi serve altro potere, ne ho a sufficienza. Tanto meno
l’esperienza, ne ho fin troppa. Il genio, ecco cosa voglio. Con il Dado
riuscirò a pensare in modo più creativo, trasversale, inusuale. Mi darà quel
piccolo passo in più che mi manca per diventare invincibile.
-Sei
fuori di testa. Io lo uso per scrivere storie a fumetti migliori di quelle che
scriverei normalmente. Non può essere così importante.
-Dipende
da chi ne è in possesso. Hai presente un pallone? C’è chi non sa cosa farsene e
c’è chi con esso può fare magie.
Ellington
allunga le braccia verso Dian ma non accade nulla.
-Saresti
dovuto volare contro il muro…
-Pensavi
davvero di riuscire anche solo a sfiorarmi con le tue ridicole formule magiche?
Perché sei disposto a morire per difendere un oggetto che tu stesso definisci
poco utile? Temi di fare una brutta figura con il tuo amico Mago Supremo,
forse?
-Non
capisci. Se mi privi del Dado non riuscirò mai più a scrivere come prima, e per
me la scrittura è la vita.
-E
poi sarei io quello fuori di testa.
Poco
dopo lo Stregone Smeraldo sta per allontanarsi dall’abitazione con il Dado in
mano.
-Spero
che Ellington sia ancora vivo.- sente dire alle sue spalle.
Dian
si volta e lo accoglie una brutta sorpresa.
-Strange!
Come hai fatto?
-Ancora
non ho capito come mai quello Stregone Smeraldo non ti ha fatto fuori.- si
chiede Dama Yaba, rivolgendosi a un Dottor Strange immobilizzato su una sedia.
-Non
so se fosse nelle sue intenzioni ma, anche se lo fosse stato, non avrebbe
potuto. Mentre ci affrontavamo, oramai rassegnato alla sconfitta, mi sono
preoccupato di lanciare più che altro incantesimi di difesa piuttosto che di
attacco. Uno di questi consisteva nel condizionarlo mentalmente, impedendogli
di farmi veramente del male. Non mi ha evitato di perdere ma forse mi ha
evitato di fare una brutta fine.
-Giochetto
degno di un Mago Supremo, immagino.
-Adesso
che Dian non c’è più potresti anche liberarmi.
-Te
ne puoi scordare. Ti ricordi come mi hai trattata quando ci siamo affrontati,
tempo fa?
-Ti
ricordo che avevi rapito una ragazza, tra l’altro solamente per riuscire a
ottenere un appuntamento con Ian McNee.
-Solamente?
-Senti,
giuro sul mio ruolo di Mago Supremo che se mi liberi riuscirò a convincere Ian
a darti una possibilità.
-Giura!
-Ho
già giurato, se non te ne fossi accorta.
-Uhm…
Perché no? Però rimane il problema del cane demoniaco. E qui dentro la magia
non funziona, nemmeno io posso usarla.
-Sono
convinto che troverai una soluzione.
Poco
dopo Dama Yaba porta del cibo alla bestia, che subito dopo aver finito di
mangiare si addormenta. Poi la donna, una volta visto che il sonnifero che
aveva mischiato al cibo ha fatto immediatamente effetto, libera Strange. Il
Mago Supremo esce dalla casa e si sgranchisce un po’.
-Guarda
un po’ dove mi trovavo. Questa è sempre New York.
-Non
eri poi così molto lontano da casa tua. Credo che questo sia un appartamento
che quello Stregone Smeraldo ha affittato per l’occasione.
-Puoi
rivelarmi qualcosa che mi possa tornare utile contro di lui?
-Non
credo. Non è che mi abbia rivelato granché, anche se ero sua alleata. Quel tipo
è più furbo di quel che sembra.
-Spero
per me di no.
Mentre
si allontana, il Mago Supremo sente la donna dirgli un’ultima cosa.
-Ricordati
della promessa! Se non la manterrai ti verrò a cercare e ti farò brutte cose!
“Sarebbe
anche una bella donna. Peccato sia un bel po’ fuori di testa.” pensa il Dottor
Strange.
-Ok,
adesso sappiamo che fine avevi fatto e come sei riuscito a tornare.- commenta
Nottolone -Ma noi cosa c’entriamo se non sei stato tu a chiamarci?
-Non
sono stato io ma allo stesso momento sono stato io. Diverso tempo fa avevo
posto sull’edificio un incantesimo di protezione che funzionasse come un
allarme. In poche parole, se qualcuno mi avesse attaccato e sconfitto
all’interno della mia dimora, avrebbe pensato ad avvisare alcune persone da me
indicate. Però ero sicuro di averlo successivamente tolto. Evidentemente per
qualche motivo a me sconosciuto è tornato in funzione. Mi spiace avervi fatto
venire qui, anche se potreste tornare ugualmente utili. Questa storia con lo
Stregone Smeraldo non è ancora conclusa, purtroppo.
-Solamente
una domanda.- interviene Valchiria -Hai detto che l’incantesimo risale a
diverso tempo fa, ma noi ci conosciamo da poco. Perché sono stata avvisata
anche io?
-Probabilmente
perché fai attualmente parte dei Difensori. Sicuramente sono stati avvisati
pure Hulk e Namor, ma a quanto pare hanno deciso di ignorare la chiamata. Sigh!
Il
Mago Supremo non fa in tempo ad organizzare la ricerca del nemico che gli
arriva il messaggio di Ellington. Con fare soddisfatto si rivolge subito agli
altri:
-Forse
so dove si è diretto e cosa vuole fare lo Stregone Smeraldo. Clea, Gargoyle,
Rintrah e Masked Raider, venite con me. Gli altri rimangano qui in attesa di
nostre notizie.
Ed
è così che Dian si ritrova ad affrontare Strange e i suoi quattro alleati.
-Faresti
meglio ad arrenderti.- lo avvisa il Mago Supremo -Già non vinceresti contro di
me, visto che stavolta non mi hai colto di sorpresa, in più stavolta ci sono
anche alcuni miei amici ad aiutarmi.
-Oh,
beh, poteva andarmi decisamente peggio. Ricordati di me, Mago Supremo.
Ricordati di chi ti ha sconfitto.
Quindi
Dian lancia il Dado verso il gruppo di Strange e d’istinto Gargoyle lo prende
al volo con una mano. Immediatamente una scarica elettrica li colpisce,
procurandogli nessun danno ma dando il tempo allo Stregone Smeraldo di fuggire.
-Quel
maledetto aveva caricato il Dado di energia. Mi spiace, forse se non lo avessi
afferrato…
-Non
importa, Isaac. E’ dovuto fuggire senza potersi portare dietro ciò che voleva,
è questo l’importante.- cerca di rincuorarlo Strange.
-Quindi
l’avventura si è già conclusa? Non che me ne lamenti, eh!- osserva Masked
Raider.
-Già.
Per adesso è tutto qui, ma prima o poi risentiremo sicuramente parlare di quello
Stregone Smeraldo.
Nei
giorni seguenti ognuno ritorna al proprio luogo. Clea e Aroni nella Dimensione
di Luce, con il secondo che non è che sia rimasto poi così colpito in positivo
dal Mago Supremo. Gargoyle dalla moglie Edna. Rintrah nella Dimensione del
Cerchio Ennesimo. Laroximous Boneflayer all’Inferno.
Inaspettatamente,
Nullificatore Assoluto decide di abbandonare l’identità di Masked Raider e
consegna la Maschera dell’Eternità a Strange.
-E
adesso cosa farai?
-Tornerò
a combattere il crimine come Nullificatore Assoluto. Lo trovo più divertente.
-Ma
Zelma Stanton mi aveva detto che le tue pistole annulla poteri erano andate
distrutte.
-Ehm…
Le ho mentito. Sapevo che era entrata in possesso della Maschera dell’Eternità
e ho cercato di impietosirla affinché la facesse usare a me.
-Comprendo
la tua scelta ma ammetto che mi spiace. Eri un buon Masked Raider.
-Solamente
buono? Non ottimo?
-Adesso
non esageriamo.
-Pure
stavolta non è che abbiamo avuto un gran ruolo nella vicenda.- osserva Patricia
Walker rivolgendosi a Kyle Richmond, mentre cenano nel loro appartamento.
-Lo
so, ma cosa vuoi farci?
-Niente.
E, in fondo, domani è un altro giorno.
Un
nuovo giorno per Nuovi Difensori.
Informazioni MIT/difensive
Oltre alle presenze fisse come
Nottolone, Hellcat e Valchiria (oramai Difensore a tempo pieno dal numero 95) e
agli habitué degli ultimi numeri (Dottor Strange, Masked Raider e Clea), abbiamo
assistito al ritorno di personaggi che non si vedevano da tanto tempo.
Gargoyle in passato è stato nei
Difensori ma la sua ultima precedente apparizione (se non sbaglio) risale
addirittura al numero 43 di questa serie, nel quale Isaac sposava Edna.
Pure Rintrah è stato nei Difensori ma le
sue precedenti apparizioni prima di questa (anche qui sempre se non sbaglio)
sono sulla serie del Dottor Strange. Nell’ultimo numero di quella serie, il 9,
diventava il Mago Supremo del Cerchio Ennesimo.
Laroximous Boneflayer aveva debuttato su
MIT nei numeri 76 e 77 di questa serie e poi non era più riapparso.
Lo Stregone Smeraldo e Ghost Cat sono al
debutto qui su MIT.
Dama Yaba, personaggio inventato di sana
pianta, era comparsa sul numero 96 di questa serie.
Un nuovo Masked Raider era comparso per
la prima volta su questa serie sul numero 92, mentre Nullificatore Assoluto
aveva assunto quell’identità sul numero 98.